Il Giornale ha organizzato da tempo una serie di molto acuti reportage, sotto il nome "Gli Occhi della Guerra" spesso aggiornati.
Oggi, a opera di Fausto Biloslavo, propone un interessantissimo pezzo basato sull'intervista al Card. Burke, che riportiamo per la sua importanza, e per la stima che nutriamo verso il Cardinale, che ricordiamo ha concelebrato S. Messe usus Antiquior anche col Card. Caffarra anni fa, ed è tuttora dedito a un'indefessa attività in difesa della Fede Cattolica e della Sacra Tradizione:
"L'Islam è un pericolo: vogliono sottometterci con le armi e con i figli"
Il prelato: "Quando saranno maggioranza imporre la sharia al mondo sarà un obbligo"
L'Islam che vuole conquistare il mondo, le
bandiere nere che puntano su Roma, l'immigrazione che sovverte la
maggioranza, i cristiani sotto tiro pure in Occidente, nessuna
alternativa alla famiglia tradizionale e Vladimir Putin «convertito»
sono solo alcune risposte forti del cardinale Raymond Leo Burke nell'intervista esclusiva a il Giornale.
Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta
e membro della Congregazione delle cause dei santi, il porporato del
Wisconsin, classe 1948, è lo stendardo della chiesa tradizionale. Non
pronuncia mai una parola contro Papa Francesco, ma durante tutta
l'intervista naviga fuori dal coro del politicamente corretto a
cominciare dalla difesa a spada tratta della famiglia classica.
Nel 2016 i cristiani sono ancora perseguitati?
«In
certe parti del mondo sono perseguitati e anche espulsi dalle loro
terre. E accade in paesi storicamente importanti dal punto di vista
religioso come l'Iraq, dove arrivò Abramo, terra dei caldei. Ma anche
nei paesi del primo mondo, per esempio nel mio paese (gli Stati Uniti,
nda), c'è il tentativo di negare ai cristiani il diritto di seguire la
propria coscienza. E di resistere all'aborto, alla sterilizzazione o
altre prassi mediche che procurano la morte (eutanasia, nda). I problemi
per i cristiani non riguardano solo il Medio Oriente, ma anche
l'Occidente».
La stessa Unione europea, in nome del politicamente corretto, spesso chiude gli occhi sulle minacce ai cristiani. Cosa ne pensa?
«É
chiaro che i musulmani hanno come obiettivo finale conquistare il
potere sul mondo. L'Islam attraverso la sharia, la loro legge, deve
governare il mondo e permette atti di violenza contro gli infedeli, come
i cristiani. Ma noi stentiamo a riconoscere questa realtà e a reagire
difendendo la fede cristiana».
Lei sostiene che chiudiamo gli occhi?
«Sì
e penso che le ragioni siano molte. In tanti non capiscono cos'è
veramente l'Islam. E creano questi slogan, che crediamo tutti nello
stesso Dio, che siamo tutti quanti uniti dall'amore e così via. Non è
vero. Un'altra ragione è che i cristiani hanno molto trascurato una
verità fondamentale: c'è un solo salvatore del mondo, Gesù Cristo. Non
dobbiamo fare proselitismo imponendo la cristianità, ma se crediamo in
Gesù è nostro dovere darne testimonianza. Penso che questa testimonianza
non sia più molto forte anche nei paesi che un tempo venivano chiamati
cristiani, come le nazioni europee».
Lei ha appena scritto un libro, «Hope for the world: to unite all things in Christ», che parla anche di Islam.
«L'Islam
è una minaccia nel senso, che per il vero musulmano Allah deve
governare il mondo. Cristo nel Vangelo disse date a Cesare quello che è
di Cesare. Al contrario la religione islamica che si basa sulla legge
del Corano punta a governare nel Paese dove si trovano i musulmani. Fino
a quando sono minoranza non possono insistere, ma quando diventano
maggioranza devono applicare la sharia. Oggi ci sono enclave, interi
quartieri, in Europa dove vige di fatto il regime musulmano».
Si
riferisce a Molenbeek, le banlieue, quartieri in Inghilterra e paesi
del Nord, villaggi in Bosnia. Rappresentano dei tentativi di
integrazione falliti?
«É un fallimento perché si tratta
di uno Stato dentro uno Stato. Il problema è che i musulmani puntano
all'espansione. Tutta la storia della presenza islamica in Europa è un
tentativo di conquistarla. Abbiamo appena celebrato l'8 settembre la
vittoria dei cavalieri di Malta dopo tre mesi di assedio dei musulmani
nel 1565. Malta sarebbe stato il trampolino di lancio verso l'Europa».
Sui
muri di Sirte, ex roccaforte delle bandiere nere in Libia, c'erano
tante scritte dello Stato islamico sulla conquista di Roma.
«É
un pericolo reale. L'Islam si realizza nella conquista. E qual è la
conquista più importante nei confronti dei cristiani? Roma».
In Siria e Iraq i cristiani rischiano di scomparire?
«Certo.
Esiste un piano per sradicarli. I paesi cosiddetti cristiani insistono
sull'eguale diritto per tutte le religioni, ma in determinate nazioni
musulmane non si può neppure costruire una chiesa o professare il
proprio credo in pubblico».
Contro lo Stato islamico bisogna intervenire militarmente?
«Bisogna fermarlo con i giusti mezzi a nostra disposizione trattandosi di criminali della peggior specie».
Il nostro giornale ha lanciato una campagna con il sostegno dei lettori per raccontare la tragedia attuale dei cristiani. Che ne pensa?
«Apprezzo
quello che il Giornale sta facendo per rendere nota la persecuzione dei
cristiani. Il vero servizio dei media non è ripetere le cose che
piacciono alla maggioranza, ma rincorrere la verità dei fatti. Negli
Stati Uniti, ma non solo, la gente non sente mai una voce diversa, fuori
dal coro».
L'immigrazione è una risorsa o un pericolo?
«Ho
sentito diverse volte degli islamici che spiegavano: Quello che non
siamo riusciti a fare con le armi in passato lo stiamo facendo oggi con
la natalità e l'immigrazione. La popolazione sta cambiando. Se va avanti
così, in paesi come l'Italia, la maggioranza sarà musulmana».
Se così fosse siamo noi troppo deboli?
«Tutto
questo accade per la corruzione dell'Occidente. Non ci sono più
famiglie sufficientemente numerose. In maniera supina accettiamo prassi
che sono contrarie alla legge naturale come l'aborto o il cosiddetto
matrimonio fra persone dello stesso sesso. É la dimostrazione che non
siamo più forti nelle fede. Ed una facile preda per la conquista».
Lei
è americano. Vladimir Putin, il presidente russo, ex ufficiale del Kgb,
è una minaccia o l'ultimo difensore di valori tradizionali?
«Sono
molto soddisfatto della sua difesa della vita e della famiglia, come
Dio ha creato dall'inizio con un uomo e una donna. Non possiamo negare
ad un persona come Putin la conversione. É possibile che oggi abbia
capito quello che non capiva 30 anni fa (ai tempi del Kgb, nda)».
per capire a cosa il Card. Burke si riferisca riguardo al Pres. Putin, si tratta probabilmente del Discorso del 19 settembre 2013 al Valdai International Discussion;
RispondiElimina«Altra grave sfida all’identità della Russia è legata ad eventi che hanno luogo nel mondo. Sono aspetti insieme di politica estera, e morali.
Possiamo vedere come i Paesi euro-atlantici stanno ripudiando le loro radici, persino le radici cristiane che costituiscono la base della civiltà occidentale. Essi rinnegano i principi morali e tutte le identità tradizionali: nazionali, culturali, religiose e financo sessuali. Stanno applicando direttive che parificano le famiglie a convivenze di partners dello stesso sesso, la fede in Dio con la credenza in Satana.
La “political correctness” ha raggiunto tali eccessi, che ci sono persone che discutono seriamente di registrare partiti politici che promuovono la pedofilia. In molti Paesi europei la gente ha ritegno o ha paura di manifestare la sua religione. Le festività sono abolite o chiamate con altri nomi; la loro essenza (religiosa) viene nascosta, così come il loro fondamento morale. Sono convinto che questo apra una strada diretta verso il degrado e il regresso, che sbocca in una profondissima crisi demografica e morale.
E cos’altro se non la perdita della capacità di auto-riprodursi testimonia più drammaticamente della crisi morale di una società umana? Oggi la massima parte delle nazioni sviluppate non sono più capaci di perpetuarsi, nemmeno con l’aiuto delle immigrazioni. Senza i valori incorporati nel Cristianesimo e nelle altre religioni storiche, senza gli standard di moralità che hanno preso forma dai millenni, le persone perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Ebbene: noi riteniamo naturale e giusto difendere questi valori. Si devono rispettare i diritti di ogni minoranza di essere differente, ma i diritti della maggioranza non vanno posti in questione.
Simultaneamente, vediamo sforzi di far rivivere in qualche modo un modello standardizzato di mondo unipolare e offuscare le istituzioni di diritto internazionale e di sovranità nazionale. Questo mondo unipolare e standardizzato non richiede Stati sovrani; richiede vassalli. Ciò equivale sul piano storico al rinnegamento della propria identità, della diversità del mondo voluta da Dio»...
il discorso di Putin pare più cristiano di quelli abituali di alcuni sacerdoti et similia....
per un link al discorso al Valdai
RispondiEliminahttp://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/09/lha-detto-il-papa-no-putin.html
Grazie Josh, finalmente un'autorevole voce della Chiesa che ha il coraggio di dare alle cose il proprio nome. Una preghiera per il coraggioso cardinale Burke, ad multos annos.
RispondiEliminasugli stessi temi, a riconferma, coinvolgendo altri punti di vista ancora e analisi storica, un pezzo del prof. Roberto de Mattei
RispondiEliminahttp://www.corrispondenzaromana.it/dallinvasione-migratoria-alla-guerra-civile/