venerdì 7 ottobre 2016

7 Ottobre 2016: 445° Anniversario della Battaglia di Lepanto

Oggi 7 Ottobre 2016, ricorre l'Anniversario della Battaglia di Lepanto.
Ormai la data da anni passa e ripassa, non più con gioia, ma come un lento stillicidio, in condizioni storiche ed epistemologiche del tutto mutate, mentre aumenta il divario tra ciò che accadde, con protezione dal Cielo, e la trista e ingovernabile quotidianità. Perchè?

Questo post l'ho già scritto in parte in passato (blog: Giardino Esperidi), con ampliamenti e varianti anche QUI,  (Chiesa e PostConcilio)
ma sempre si aggiungono elementi poco allegri, perchè i media tacciono da tempo la data, e la Chiesa si scusa anche per essersi difesa. Avanti di questo passo, l'islamizzazione forzata che non ci fu allora, salvando la cultura, la Fede, l'Ethos, ci sarà adesso.

 Risultati immagini per santa maria delle vittorie sull'islam

La turbolenta credenza politica-materiale-carnale-territoriale che allora occupò i Luoghi Santi con violenza inaudita, torna a premere alle porte, o è già in sede ampiamente appoggiata, ma stavolta invece di difenderci, diciamo che adora "l'unico dio" insieme a noi, che siamo fratelli di fede, tutti monoteisti (e pazienza se per fare queste affermazioni viene espunto "solo" Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore, Redentore, domani Giudice, Unica Via, Verità, Vita: CFR: bene QUI )

La Battaglia di Lepanto si tenne il 7 Ottobre 1571.
Fu una tappa della Guerra di Cipro (1570-1573), e vide schierate le flotte musulmane dell'Impero Ottomano contro le flotte cristiane della Lega Santa, composta da navi della Repubblica di Venezia, dell'Impero Spagnolo con il Regno di Napoli e Sicilia, dello Stato Pontificio, 
della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana e del Ducato d'Urbino federate sotto le insegne pontificie.
(in realtà quella che si commemora oggi fu la terza e conclusiva, prima si tennero quella del 1499 e quella del 1500)

La battaglia di Lepanto, si concluse con una schiacciante vittoria delle nostre forze alleate, guidate da Don Giovanni d'Austria, su quelle ottomane di Müezzinzade Alì Pascià. Dobbiamo a questa vittoria
la non islamizzazione finora del nostro Continente, e questo vale sia per i credenti, sia per i non credenti sempre più inconsapevoli.



(Paolo Veronese, Battaglia di Lepanto)

La coalizione cristiana era stata promossa alacremente da Papa Pio V per soccorrere materialmente la veneziana città di Famagosta sull'isola di Cipro, assediata dai turchi, che era veneziana dal 1480. Oltre a questo, c'era in gioco il predominio sul Mediterraneo, da quando l'Impero Ottomano aveva aumentato espansione, potere e influenza a discapito di tutti gli altri, con rischio di egemonia economica e islamizzazione.

 Lo stendardo, benedetto dal Papa, fu consegnato solennemente dal cardinale di Granvelle a Don Giovanni d'Austria, nella basilica di Santa Chiara a Napoli il 14 agosto 1571. Tra i preziosi reperti simbolici della battaglia, oltre la «Cruz de Lepanto» c’'era anche lo «Stendardo di Lepanto», trofeo e simbolo di quella vittoria decisiva per le sorti dell’'intero Occidente. 



(sopra, Stendardo di Lepanto, al Museo Diocesano di Gaeta, di Girolamo Siciolante da Sermoneta )

Si dice che Paolo VI, nell'irenismo del Vaticano II, lo abbia restituito ai turchi,  dimenticando il sacrificio degli ottomila eroi della Lega Santa che morirono per la salvezza del Cristianesimo.

Pur essendo discutibile iniziativa, quello che Papa Paolo VI restituì ai turchi non era il glorioso stendardo di Lepanto, ma l’inglorioso vessillo che Mehmet Alì Pascià issò sulla sua ammiraglia, la Sultana. 
Un drappo di pesante seta verde sul quale 28 mila e 900 costantinopolitane avevano ricamato, a filo d’oro zecchino, 28 mila e 900 volte il nome di allah. 

Furono i veneziani ad arrembare la Sultana (Alì Pascià, già ferito da un'archibugiata, si tolse allora la vita), impossessandosi del vessillo che dopo la vittoria Sebastiano Venier trascinò, assicurato alla poppa della sua Capitana di Venezia, nelle acque del bacino di San Marco per successivamente farne omaggio a Pio V. 

La storia dello Stendardo di Lepanto - otto metri di damasco rosso, con bordatura d’'oro e al centro l’'immagine del Redentore crocifisso e la scritta "In hoc signo vinces" - è invece questa: dopo averlo benedetto in San Pietro, il Papa Pio V l'’affidò a Marcantonio Colonna che a sua volta a Messina, l’'avrebbe consegnata a don Giovanni d'Austria perché fosse issato al pennone della Real, l’'ammiraglia delle ammiraglie. 

Giunta la flotta nelle acque di Lepanto, presa posizione e recitata la preghiera del marinaio (questa la versione veneta d'allora: «Salve, Regina, rosa de spina, rosa d’'amor, Madre del Signor. Fa che mi no mora e che no mora pecador, che no peca mortalmente e che no mora malamente»), avvenne che tutte le insegne delle 209 galee furono ammainate, lasciando al vento solo lo stendardo di Pio V. 

Prima di dirigerle alla volta di Messina, Marcantonio Colonna radunò le sue galee a Gaeta, nel cui Duomo il «Prefetto e Capitano Generale» pontificio fece voto a Sant’Erasmo (patrono dei marinai) di fargli omaggio del sacro stendardo ove fosse tornato vincitore dalla missione. Mantenne, ovviamente, la parola e dopo averla fatta sfilare per le vie di Roma, Colonna portò la bandiera papale a Gaeta, deponendola sull’'altare maggiore, ai piedi del Santo. 
Conservata dapprima in un bauletto, nel Settecento fu distesa e incorniciata, così da poter essere esposto al pubblico. Nel ’'43 una bomba tedesca la danneggiò, anche se non irreparabilmente: restaurato nel dopoguerra, oggi lo Stendardo di Lepanto è conservato - e visibile al pubblico - nel museo diocesano della cittadina laziale.

Il 7 Ottobre si ricorda anche la Beata Vergine del Rosario.  

San Pio V ricondusse lo storico evento della vittoria di Lepanto alla preghiera che la cattolicità in pericolo aveva indirizzato alla Vergine nel Rosario.
In quello stesso giorno infatti San Pio V mentre era intento a recitare il rosario ebbe una visione, in cui i cristiani avevano vinto sui turchi, e qualche giorno dopo un messo di Don Giovanni d'Austria gli confermò la notizia.

  (sopra, Madonna del Rosario, Lorenzo Lotto, 1539)

In ricordo di ciò, il papa rifinì l'Ave Maria nella forma in cui la recitiamo oggi, stabilì che ogni chiesa suonasse le campane al mattino, a mezzogiorno e alla sera per ricordare la vittoria dei cristiani sui musulmani,
aggiunse le Litanie Lauretane alla recita del Rosario, vi aggiunse l'appellativo "Auxilium Christianorum", e stabilì inoltre che il 7 ottobre diventasse un giorno festivo consacrato a Santa Maria delle Vittorie sull'Islam.
Papa Gregorio XIII poi trasferì la festa alla prima domenica del mese di ottobre intitolandola alla Madonna del Rosario.

Prima c'erano le verità di fatto, e anche Assolute e Verticali,
poi ci sono state verità "relative", orizzontali e dialogiche, fino al pirandelliano "Così è, se vi pare", e alle menzogne globali adesso.
Sempre per non "offendere" qualcuno in giro.

SEGNALIAMO:

_A Sermoneta, Borgo medievale in provincia di Latina, Domenica 9 ottobre 2016 ci saranno cortei da 10 città per la rievocazione storica della battaglia;

_A Piacenza, si terrà una S. Messa usus antiquior, Messa in latino per ricordare la battaglia di Lepanto
venerdì, 7 Ottobre alle ore 18.30 presso la Chiesa di Santa Maria di Campagna in Piazzale delle crociate, giorno della Festa del Santo Rosario istituita come ringraziamento da San Pio V per la vittoria a Lepanto nel 1571

Qui la notizia. 

 


2 commenti:

  1. L'ho già velatamente scritto non più di due giorni fa e non amo essere pedante, ma i terribili chiari di luna che viviamo mi costringono a ripetermi: all'Europa ex cristiana aspetta un cupo futuro se non ritrova lo spirito di Lepanto, cui tutti gli autoctoni, cristiani e non, come ricorda bene Josh, dovrebbero tributare onori e sentimenti di profonda riconoscenza, perchè l'alternativa l'abbiamo davanti agli occhi quando guardiamo al di là del Mediterraneo o verso sud-est. Oggi non ci sono San Pio V nè cavalieri o governanti a difendere i cristiani, anzi, dobbiamo farci massacrare il più silenziosamente possibile. Rivolgiamoci dunque alla Vergine del Rosario, auxilium et refugium, senza lasciarci sopraffarre dallo sconforto. Una preghiera di suffragio per ogni singola anima di quei valorosi.

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