giovedì 27 ottobre 2016

Dal Flagello del Terremoto, Liberaci !

A peste, fame, et bello, libera nos Domine!
A flagello terrae motus, libera nos Domine!
Te rogamus. Audi nos Domine
C’è stata un’epoca in cui il cristianesimo non era soltanto una religione ma un vero e proprio modus vivendi che regolava la vita del mondo. Tutto si conformava ad esso: ogni più piccola azione, ogni modo di fare quotidiano: dal come relazionarsi con gli altri, al concepire gli spazi dove passare l’esistenza, alla stessa toponomastica delle città e dei luoghi di normale svolgimento di qualsiasi tipo di attività.


(nell'immagine: Caspar David Friedrich, "Monaco in riva al mare", 1808-10)

Queste manifestazioni non erano conseguenze dirette di un potere religioso che tendeva a soffocare qualsiasi anelito di libertà o di novità, come si vorrebbe far credere, nè erano lo stereotipo prefabbricato ed imposto con la forza, se non addirittura con il terrore, da un sodalizio formato dal potere temporale e da quello spirituale uniti e fusi per puntellarsi a vicenda e schiacciare la gente.

Ogni cosa della vita aveva la sua attenzione anche in campo religioso, ed ognuno, anche singolarmente, sentiva l’intima e forte esigenza di fare le cose con la protezione di Dio o di implorare la sua misericordia ed il suo aiuto sia in maniera preventiva, sia nel momento di chiedere conforto quando si era nella prova e nel dolore.

Un tempo si avvertiva la forte esigenza di implorare la benevolenza divina.

La chiesa supportava questa spinta dal basso con una serie di mezzi spirituali tra cui le famose rogazioni, dal latino  rogatio preghiera, supplica: altro non erano che processioni di supplica che si snodavano dal centro abitato verso la campagna coltivata, soprattutto nei giorni precedenti la festività dell’Ascensione. Si partiva dalla chiesa di buon mattino, in processione, cantando le litanie e quando si arrivava alla meta prestabilita si benediceva il terreno a coltura, poi seguiva una messa solenne celebrata in loco.
Si tramanda che le Rogazioni siano state istituite nel 470 da San Mamerto, vescovo di Vienne. Le processioni rogazionali furono poi regolate da un ordine del Vescovo Bascapé: 
"Siano avvisati gli abitanti delle strate perché puliscano e vi spargano rami, erbe e fiori. Lasciati i lavori e chiuse le botteghe vi convengano numerose persone. Non si mangi, non si beva, non si usino strumenti musicali durante le processioni penitenziali".
Oggi non c’è cerimonia religiosa "moderna" che non debba essere “animata”, in cui non si debba per forza chiacchierare, leggere, dare delle spiegazioni più o meno “creative” a quello che si sta facendo. E nei momenti in cui non si parla per forza bisogna almeno ascoltare della musica: la valenza del silenzio come momento di comunicazione umile e devoto con Dio è stato abolito. Ci deve per forza essere almeno un rumore di fondo, il che distoglie la concentrazione dal dialogo intimo personale con Nostro Signore rendendo questo momento di abbandono assolutamente impossibile.
Altre straordinarie benedizioni furono create per implorare l’aiuto divino contro i continui pericoli che minacciavano le campagne, come tempeste, brine, grandinate. Era abitudine mettere delle croci fatte con delle canne intrecciate e con un ramoscello di olivo, benedetto la Domenica delle Palme, in ogni campo coltivato.
Adesso l’agricoltura industrializzata e laicizzata preferisce affidarsi alle “amorose” e mortifere cure di prodotti come diserbanti, prodotti OMG, e contro grandine e rischi vari basta fare un’assicurazione! Di Dio si è perduta ogni traccia, o meglio lo si è cancellato applicandogli una lenta e progressiva eutanasia.
Ecco le Rogatorie, sostenute dal canto che qui non riproduciamo.
A damnatione perpetua libera nos Domine.
A subitanea et improvvisa morte, libera nos Domine.
Ab imminentibus peccatorum nostrorum periculis, libera nos Domine.
Ab infestationibus daemonum, libera nos Domine.
Ab omni immunditia mentis et corporis, libera nos Domine.
Ab ira, et odio, et omni mala voluntate, libera nos Domine.
Ab immundis cogitationibus, libera nos Domine.
A coecitate cordis, libera nos Domine.
A fulgure, et tempestate, libera nos Domine.
A peste, fame, et bello, libera nos Domine.
A flagello terrae motus, libera nos Domine.
A omni malo, libera nos Domine.
Per mysterium sanctae incarnationis tuae, libera nos Domine.
Per passionem et crucem tuam, libera nos Domine.
Per gloriosam resurrectionem tuam, libera nos Domine.
Per admirabilem ascentionem tuam, libera nos Domine.
Per gratiam sancti Spiritus Paracliti, libera nos Domine.
In die judicii, libera nos Domine.
Peccatores, Te rogamus audi nos.
Ut pacem nobis dones, te rogamus audi nos.
Ut misericordia et pietas tua nos custodiat, te rogamus audi nos.
Ut Ecclesiam tuam sanctam redigiri, et conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut domnum[1] Apostolicum, et omnes gradus Ecclesiae in sancta religione conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut Episcopos et Praelatos nostros, et cunctas congregationes illis commissas in tuo sancto servitio conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut inimicos sanctae Ecclesiae humiliare digneris, te rogamus audi nos.
Ut regibus et principibus nostris pacem et veram concordiam, atque victoriam donare digneris, te rogamus audi nos.
Ut cunctum populum christianum pretioso tuo sanguine redemptum conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut omnibus benefactoribus nostris sempiterna bona retribuas, te rogamus audi nos.
Ut animas nostras, et parentum nostrorum ab aeterna damnatione eripias, te rogamus audi nos.
Ut fructus terrae dare, et conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut oculos misericordiae tuae super nos reducere digneris, te rogamus audi nos.
Ut obsequium servitutis nostrae, te rogamus audi nos.
Ut pacem nobis dones, te rogamus audi nos.
Ut loca nostra et omnes abitantes in eis visitare et consolari digneris, te rogamus audi nos.
Ut civitatem istam, et omnem populum ejus protegere, et conservare digneris, te rogamus audi nos.
Ut omnes fideles navigantes et itinerantes ad portum salutis perducere digneris, te rogamus audi nos.
Ut regolarisbus disciplinis nos instruere digneris, te rogamus audi nos.
Ut omnibus fidélibus defunctis requiem aeternam dones, te rogamus audi nos.
Ut nos exaudií dignéris, te rogamus audi nos.
Fili Dei te rogamus audi nos. Agnus Dei, qui tollis peccata mundi. Parce nobis, Domine.
In particolari e gravi periodi si inserivano particolari preghiere addirittura nella S. Messa.
Orazioni speciali in tempo di terremoto
Oratio

Omnipotens sempiterne Deus, qui respicis terram et facis eam tremere: parce metuentibus, propitiare supplicibus; ut cuius iram terrae fundamenta concutientem expavimus clementiam contritiones eius sanantem iugiter sentiamus . Per Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum. Amen.   

O Dio onnipotente ed eterno il cui sguardo fa tremare la terra, perdona chi è nel timore, sii benigno con chi supplica, affinché, avendo paventato il tuo sdegno che scuote i cardini  della terra, continuamente sperimentiamo  la tua clemenza che ne ripara le rovine. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio. Amen.
Secreta

Deus qui fundasti terram super stabilitatem suam, suspice oblationes et preces populi tui: ac trementis terrae  periculis penitus amotis divinae tuae iracundiae  terrores in humanae salutis remedia converte; ut, qui de terra sunt et in terram revertentur, gaudeant se fieri sancta conversatione caelestes. Per Dominum nostrum Jesum Christum, filium tuum. 

Amen.

O Dio che hai formato e reso consistente la terra, accetta le offerte e le preghiere del tuo popolo; rimuovi completamente la minaccia del terremoto, muta la tua terrificante collera in rimedio per la salvezza degli uomini, affinché coloro che dalla terra vennero e ad essa ritorneranno, gioiscano al pensiero di poter divenire cittadini del cielo con una vita santa, Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio. Amen.
Postcommunio

Tuere nos, Domine quaesumus, tua sancta sumentes: et terram, quam vidimus nostris iniquitatibus trementem, superno munere firma; ut mortalium corda cognoscant et te indignante talia flagella prodire et te miserante cessare. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum. Amen.

Difendi, o Signore, noi che abbiamo ricevuto il santo sacramento e per celeste grazia rassoda la terra che a motivo dei nostri peccati, abbiamo visto sussultare, affinché i cuori degli uomini comprendano che tali flagelli vengano dal tuo sdegno e cessano per la tua misericordia. Per il nostro signore Gesù Cristo, tuo Figlio. Amen.
Quanto sopra riportato è stato abolito o soppresso da nessun documento specifico da parte della Santa Sede, ma vi sono alcuni ostacoli:
la lingua latina considerata ormai all’interno dell’ambito ecclesiale come qualcosa legata all’oscurantismo religioso, al fanatismo riconducibile al tradizionalismo ed all’integralismo cattolico. Tutte cose aberranti nella nuova impostazione e nelle direttive che vengono impegnate per la formazione dei sacerdoti del XXI secolo. La lingua latina si vuol dire che sa di stantìo, di ricordi di potenza, di concezioni della vita legate al diritto, alla giustizia, alla Verità, all’affermazione di una civiltà ormai scomparsa.

Ormai quello che impera è il terzomondismo, la predicazione di un pauperismo egualitario marxisteggiante o meglio fabiano, in cui tutto deve essere una concessione da parte di élites alle masse cieche ed ignoranti che devono essere imbrigliate, guidate e dominate.
Ma guai a dirlo:  tutto si copre con la dignità della persona umana, con i diritti egoistici e singolari che impediscono a chiunque di esprimere il ben che minimo giudizio su tutto e su tutti: il modello è “Chi sono io per giudicare?”, all’interno della Chiesa e del politicamente corretto nella società. Le persone non devono essere mai giudicate, ce lo insegna il Vangelo, ma i fatti sì, altrimenti come possiamo discernere il bene dal male?


(nell'immagine: Caspar David Friedrich, "Cimitero sotto la neve", 1830, distrutto nel 1945 durante il bombardamento della Nationalgalerie di Berlino)


Il latino è stato abolito anche dall’insegnamento nelle scuole e nelle nazioni “più avanzate e laiche” come la Francia Hollandiana, e si pensa di sostituirlo con l’arabo per poter essere più vicini agli immigrati mussulmani,  futuri padroni della nuova entità, l’Eurabia.
Nessuno ovviamente forma più i sacerdoti attraverso questa lingua nei seminari, anche perché si vuol dire che il latino è una lingua morta e quindi le sue parole non sarebbero fungibili. Se questo fosse vero, non sarebbero fungibili nemmeno i Testi Sacri, il Magistero Perenne e tutta la Sacra Tradizione, in greco e latino.
La lingua sacra infatti impedisce quel grado di “creatività” e di “modernità” di “aderenza al mondo di oggi” che rende la Messa così seguita e partecipata e che  fa si che le chiese siano sempre … più desolatamente VUOTE!
Quando un sacerdote dal pulpito dice ai fedeli:
“Ma che serve recitare la liturgia delle ore? Essa è solo uno strumento per inorgoglire chi la recita, per mettere tranquilla la sua coscienza e ciò è un formalismo sbagliato e fuorviante!”    
Fa pensare che i religiosi siano diventati un misto di custodi tra un mondo “favoloso e mitico” passato, tramontato per sempre ed ormai non più accettabile e sostenibile, ed i “disaster manager”. Dei sociologi, degli studiosi di antropologia culturale che si impegnano per stare sempre dalla parte dei più deboli e più poveri, perché questi non si sentano abbandonati e …. restino sempre tali ed a cui non venga minimamente in mente di cambiare rotta magari invertendola di 360° e tornare a come era sempre stato fatto da sempre.



(nell'immagine: Caspar David Friedrich, "il mare di ghiaccio" o "il naufragio della speranza", 1823-24)


Nella società civile la stessa cosa vale per il liberismo, il turbo capitalismo ed il libero mercato senza più frontiere: mai si potrà tornare indietro nemmeno davanti allo sfascio, alle crisi economiche, alla fame ed alla desolazione che causano solo insicurezza e suicidio.
Entrambi i processi sono irreversibili: come se umanamente tutto fosse eterno ed assoluto!

Col passare del tempo la storia della Chiesa Cattolica (oddio si può ancora definire così? Se "non esiste un Dio cattolico" non dovrebbe nemmeno esistere, a rigor di logica, una chiesa cattolica) comincerà con il Concilio Ecumenico Vaticano II e tutto il resto cadrà nell’oblio e verrà presentato come una parentesi di passaggio per arrivare alla Nuova Vera Religione Mondiale adogmatica, mondialista, universalista ed assolutamente uguale per tutte le genti della terra!

Quella che Albert Pike chiamava "la nuova e folgorante religione luciferina": in cui al posto di Adonai, presentato come l’arconte sadico ed osceno, seviziatore del genere umano, si insedierà Lucifero l’angelo buono cacciato e perseguitato da Adonai.

A damnatione perpetua, libera nos Domine.
Ab infestationibus daemonum, libera nos Domine.

A flagello terrae motus, libera nos Domine.


(liberamente adattato e riassunto da:  Luciano Garofoli
Pubblicato il 14/10/2016 su Blondet & Friends
Pubblicato il 16/10/2016 su Spaghetti.com)

4 commenti:

  1. PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE PER LA PROTEZIONE DELLA CASA E DELLA FAMIGLIA DA OGNI DANNO.

    Santissima Vergine Maria, da Dio costituita Ausiliatrice dei Cristiani, noi Ti eleggiamo Signora e Padrona di questa casa.
    Dègnati, Ti supplichiamo, di mostrare in essa in Tuo potente aiuto. Preservala da ogni danno: dal fuoco, dall'acqua, dal fulmine, dagli uragani, dai terremoti, dai ladri, dai cattivi, dalle incursioni, dalla guerra, e da tutte le altre calamità che Tu sai.
    Benedici, proteggi, difendi, custodisci come cosa tua le persone che vivono e vivranno in essa: preservale da tutte le disgrazie e gli infortuni, ma soprattutto concedi loro l'importantissima grazia di evitare il peccato.
    Maria, Aiuto dei Cristiani, prega per quanti abitano in questa casa che a Te si è consacrata per sempre.
    Così sia!

    Da affiggere all'interno della porta di casa.
    Recitiamola per noi, per i terremotati, per chi viene invaso, perché si venga risparmiati.

    RispondiElimina
  2. pensiero del tutto personale, che vale quel che vale.....di cui potete anche non fare conto:

    30 ottobre 2016, Festa di Cristo Re, sempre più disconosciuto....
    terremoto dicono 6,5 facendo una media,
    in realtà con punte 7,2, crollo Basilica di Norcia, del Patrono d'Europa San Benedetto, dall'enorme eredità spirituale.

    Se devo leggere, pur con tutti i miei limiti e incapacità, ciò che mi pare di intendere è:

    _Dio vuole essere adorato in spirito e verità, ora più che mai; basta sciocchezze.

    _non sappiamo il tempo;

    _la vera vita è l'altra, bisogna sempre stare pronti, in Grazia;

    _serve la vera conversione del cuore, cioè togliere dal cuore tutti gli ostacoli che ancora manteniamo verso Dio, fosse anche solo il non affidarsi completamente...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero Josh. Pensiero che vale molto. Concordo al 100%.

      Elimina