giovedì 3 novembre 2016

Padre Pio: Finito il tempo di meritare e di demeritare





"Una volta suonata la nostra ultima ora,
cessati i battiti del nostro cuore, tutto sarà finito per noi,
ed il tempo di meritare e quello pure di demeritare.*
Tali e quali la morte ci troverà,
ci presenteremo a Cristo giudice.
I nostri gridi di supplica, le nostre lacrime,
i nostri sospiri di pentimento,
che ancora sulla terra ci avrebbero guadagnato il cuore di Dio,
avrebbero potuto di noi fare,
con l'aiuto dei sacramenti, da peccatori dei santi,
oggi più a nulla valgono;
il tempo della misericordia è trascorso,
ora incomincia il tempo della giustizia." **

San Pio da Pietrelcina

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_Quanto mai attuale, come ogni parola santa ispirata dal Dio che non passa e non cambia fisionomia a seconda delle voglie dell'uomo;

_* al v. 3 "....finito il tempo di meritare e quello pure di demeritare...."

si può riferire benissimo anche alla temperie attuale, della gran pubblicità alla dottrina della giustificazione luterana della salvezza senza meriti, da sempre osteggiata dalla Chiesa Cattolica, anatemizzata dogmaticamente e infallibilmente dal Concilio di Trento (DS, 1559; DS, 1561; DS, 1562; DS, 1574)
e invece riapparsa invertita nelle cronache di questi giorni da Lund.
Altro che "mantello di justitia aliena" che ci ricopre e ci fa sembrare giusti, come se Dio per i meriti di Gesù accogliesse nel Regno peccatori praticanti accanitamente fino all'ultimo giorno, e mai penitenti nè mai pentiti nè lasciatisi trasformare mai in santi in vita.

_** " il tempo della misericordia è trascorso,
ora incomincia il tempo della giustizia." 


Padre Pio riporta la dottrina così com è sempre stata.
Finchè siamo vivi, ogni giorno è buono per arrendersi al Signore: per pentirsi, fare frutti degni di ravvedimento, iniziare un percorso di rigenerazione e santificazione e salvarsi.

Oggi Gesù è ancora possibilità di salvezza.
Finito il tempo, rimane il giudizio.

Oggi è Salvatore, domani Giudice: non c'è contraddizione, è sempre Lui, sono 2 facce della stessa medaglia;
perchè la misericordia di Dio, l'àncora che ci getta affinchè ci pentiamo e ci lasciamo redimere e salvare,
non è scissa dalla Sua Giustizia.

Perchè è Dio di infinita bontà, sapienza e santità da non poter tollerare il peccato al suo cospetto, tanta è la Sua giustizia; 

per questo nella pienezza dei tempi si incarna/manda il Figlio, che espia, si sacrifica e risorge,
in modo che chiunque creda in Lui e in Lui, rispondendo al Suo amore, santifichi la propria vita, abbia parte coi Santi della luce;

Lo stesso Dio Santo dinanzi al quale nulla di impuro può sussistere, per il Suo amore e la Sua misericordia è lo stesso che si incarna in Cristo,  e paga al posto nostro il nostro peccato, per mandarci liberi ora, e alla vita eterna domani;

Ma chi rifiuta oggi scientemente e ostinatamente il giorno della salvezza, domani incontrerà il Giudice.

Questo perchè il Cristianesimo, Gesù Cristo stesso è Persona Vivente, e ci domanda un aut aut;
è già troppo tempo che da un "et, et ...", si è passati ad un "non solum sed etiam" e via aberrando...  

Ma Deus non irridetur: il Signore non si lascia prendere in giro...
 

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