domenica 5 febbraio 2017

S. Agostino "Tardi t'amai"




Tardi t'amai, bellezza infinita,
tardi t'amai, tardi t'amai,
bellezza così antica e così nuova.

1. Eppure, Signore,
tu eri dentro me,
ma io ero fuori;
deforme com'ero,
guardavo la bellezza del tuo creato.

Tardi t'amai, bellezza infinita,
tardi t'amai, tardi t'amai,
bellezza così antica e così nuova.

2. Eri con me,
e invece io, Signore,
non ero con Te;
le tue creature mi tenevano lontano,
lontano da Te.

Tardi t'amai, bellezza infinita,
tardi t'amai, tardi t'amai,
bellezza così antica e così nuova.

3. Tu mi chiamasti,
e la Tua voce
squarciò la mia sordità;
Tu balenasti
e fu dissipata
la mia cecità.

Tardi t'amai, bellezza infinita,
tardi t'amai, tardi t'amai,
bellezza così antica e così nuova.

4. Tu esalasti
il dolce Tuo profumo
ed ho fame e sete di Te;
mi hai toccato:
ecco ora io anelo
alla Tua pace.

Tardi t'amai, bellezza infinita,
tardi t'amai, tardi t'amai,
bellezza così antica e così nuova.


(SANT’AGOSTINO, Le Confessioni, X, 27)

S.Agostino e S.Monica
nel pensiero di Benedetto XVI
[Angelus del 27 agosto 2006]

"Tutta l'esistenza di Agostino fu un’appassionata ricerca della verità. Alla fine, non senza un lungo tormento interiore, scoprì in Cristo il senso ultimo e pieno della propria vita e dell’intera storia umana.
Nell’adolescenza, attratto dalla bellezza terrena, "si gettò" su di essa – come egli stesso confida (cfr Confessioni 10,27-38) – in maniera egoistica e possessiva, con comportamenti che crearono non poco dolore alla sua pia madre. Ma attraverso un percorso faticoso, grazie anche alle preghiere di lei, Agostino si aprì sempre più alla pienezza della verità e dell’amore.

Egli rimarrà così modello del cammino verso Dio, suprema Verità e sommo Bene. "Tardi ti ho amato – egli scrive nel noto libro delle Confessioni –, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ecco: tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo ... Eri con me e io non ero con te … Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità"..

Ottenga sant’Agostino il dono di un sincero e profondo incontro con Cristo a tutti quei giovani che, assetati di felicità, la cercano percorrendo sentieri sbagliati e si perdono in vicoli ciechi.


4 commenti:

  1. ma allora vuoi proprio le lacrime!!! :-)

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  2. Ciao e bentornata!
    Voglio solo andare al cuore delle questioni che ora l'uno ora l'altra hanno vissuto e vivono.
    Il cristiano è una persona di sostanza.

    E a volte certi estratti dai discorsi dei Santi aiutano a calare ciò che sembra troppo eterno e troppo assoluto, lontano, nella nostra vita, mediandolo.

    In questi scritti ci sono grandi risposte.
    Non si sa mai che aiutino anche altri viandanti internettiani....

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  3. p.s.
    l'avevo in mente venerdì questo passaggio,
    e don Alfredo ha fatto un riferimento velocemente ieri, pure.

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  4. E' uno dei passaggi più preziosi della nostra sterminata tradizione. Farà bene ancora a molti e molti e molti.

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