Visione di Pio V della vittoria di Lepanto |
MA CHI CI DIFENDE?
Dove sono i nostri difensori davanti all'invasione dei migranti? Un governo imbelle che balbetta provvedimenti legalitari e chiama l'Europa invano in soccorso, mentre accoglie ogni giorno migliaia di disperati che non possiamo più mantenere? Un'opposizione di incompetenti narcisi, come quella dei grillini, che si scatena per l'abolizione dei vitalizi invece di contribuire alla nostra difesa, unita al governo? Anche nel 1453, mentre il turco Maometto II, avo di Erdogna, prendeva Costantinopoli, i bizantini-grillini discettavano sul sesso degli angeli. E il Papa? Perchè non mostra il suo amore cristiano anche a noi? Lo invoca per i disperati che vengono dal mare, sul quale getta corone di fiori. Ma non meritiamo anche noi italiani di essere compresi nell'abbraccio del Cristo dal suo vicario? Noi non vogliamo attaccare, ma solo difendere la patria dei nostri padri. Quel che abbiamo, quel che siamo, ce lo siamo guadagnati con tanta fatica. Dove sono i Pio V, che seppero armare la difesa contro i Turchi, fermandoli a Lepanto nel 1571? Taccio di Giulio II, che al grido di "fuori i barbari", armò le sue forze contro gli spagnoli. Dove sono i Giovanni Sobieski, che arrestarono alle porte di Vienna, nel 1683, le armate musulmane, superando il particolarismo polacco per amore dell'Europa cristiana? E fino a quando sopporteremo il cinismo di Erdogan, che rivela il disegno dell'Islam di distruggere l'Occidente, facendo figliare ad ogni famiglia almeno cinque bambini? E noi europei paghiamo quest'uomo, come gli ultimi imperatori romani pagavano il tributo al re dei barbari. A completare il quadro, un politico olandese, di quel Nord Europa devoto al culto della divina bottiglia, ci rimprovera di essere inclini alla gozzoviglia ed ai piaceri di Venere.... Deus amentat quos vult perdere - Dio toglie il senno a chi ha deciso che si perda- E l'immobilità decisionale del nostro governo è anche il frutto avvelenato della sconfitta di un referendum, che consentiva invece la necessaria governabilità. perchè quando la casa brucia, non si può perdere tempo per paura di essere fuori dalla Costituzione: bisogna agire, e agire subito.
Al netto di qualche distinguo, e mi riferisco soprattutto alle considerazioni circa il referendum, cui unisco la consapevolezza che siamo ancora lontani dal prendere coscienza con umiltà che o si torna a Cristo o siamo finiti; tralasciando che sono proprio i signori come lo scrivente che, colonizzando la cultura dal dopoguerra in poi, hanno contribuito a portarci dove siamo arrivati, espellendo il cristianesimo per fare posto a cumuli di deleterie truffe superomistiche; sorvolando sul fatto che i Giovanni Sobieski, San Pio V e tutti gli altri soldati di Cristo che nei secoli passati ci hanno difesi ed ai quali dovremmo essere grati in eterno, sono frutto di una civitas cristiana che oggi, in occidente, è quantomeno agonizzante, e che gli stessi, ai nostri giorni, per molto meno verrebbero immediatamente fatti fuori e seppelliti sotto montagne di ignominia (Benedetto XVI docet); ecco, a parte tutto ciò, prendo atto con gioia e preoccupazione che anche il mondo cosiddetto laico comincia a capire che forse, in fondo, un Papa che faccia il Papa dei cristiani non sarebbe poi così malvagio, che la scomparsa del vir christianus per l'homo voluptati deditus, al di là dei consumi, non può contribuire. Con gioia, perchè mi illudo che, davanti all'incombere del pericolo sempre più stringente, le menti di coloro che pilotano le masse cambino parole d'ordine; con preoccupazione, perchè se perfino un Pazzi arriva ad invocare quell'integralista di San Pio V, uno degli innominati dei cattolici à la page, vuol proprio dire che forse il punto di non ritorno è già stato abbondantemente superato.
Miserere nobis, Domine, miserere nobis, et ab omnibus hostibus libera nos.
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