giovedì 9 marzo 2017

Del dominio di sè






Blaise Pascal, nei "Pensieri" afferma:

  « [...] ho scoperto che tutta l'infelicità degli uomini proviene da una cosa sola:  

dal non saper restare tranquilli in una camera. [...]  

Ho voluto scoprirne la ragione, ho scoperto che ce n'è una effettiva, che consiste nella infelicità naturale della nostra condizione, debole, mortale e così miserabile che nulla ci può consolare quando la consideriamo seriamente. » (Blaise Pascal, Pensieri, 139)

Concordo in parte, umanamente,

perchè la condizione umana può essere pesante...
MA con un'aggiunta: "nulla ci può consolare,"....tranne la fede, la presenza di Dio, l'amore di Dio, 

dirigere lo sguardo alle cose eterne,
come capirà in seguito Pascal stesso.

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Di nuovo...cito Don Divo Barsotti

"L'uomo vive una triplice dimensione: fisica, psicologica e spirituale. 

La dimensione di una vita puramente fisica ci fa schiavi della natura e di tutte le sue esigenze: freddo, caldo, malattie, istinti, desideri, morte. 
La dimensione psicologica ci fa soggetti agli alti e bassi dei sentimenti e delle impressioni. 
Non siamo mai totalmente liberi. 

Ma, se viviamo nella dimensione spirituale, l'anima trascende se stessa e raggiunge Dio. Questa è la vita di una pura fede, che non si appoggia che su Dio. È la vita di una speranza infallibile, che non cerca altro appoggio che Lui. 

È la vita di una carità senza limiti, che non si arrende di fronte al male. In questa dimensione, nessuna prova può turbare l'anima e toglierle l'intima pace. 

Può essere una pace "nera" come la chiamano i mistici, perché sul piano fisico e psicologico l'anima può sentire l'abbandono e la prova, ma essa non si arrende. 
Vive una pace che trascende ogni pena."


(sopra, nell'immagine, "La camera di Arles" di Van Gogh)

1 commento:

  1. l'approfondimento che fa Don Barsotti che avevo già proposto mi piace parecchio perchè parla sì di cose spirituali,
    ma parte dalla persona reale

    e questo può arrivare di più
    anche a chi è abituato a osservare i fatti della fede solo notando il proprio limite, a occhio umano,
    e non innalzando lo spirito in alto in cerca di Dio

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