giovedì 19 gennaio 2017
Senza tregua
Cosa, mi chiedo, cosa aspettano ancora i "pastori" a liberarsi delle zavorre degli idoli moderni e ad invitare i fedeli a supplicare pubblicamente e collettivamente sotto la loro guida l'Onnipotente, affinchè le nostre povere terre martoriate dell'Italia centrale possano tornare a respirare?
Quanti morti, quante devastazioni, quanti scenari apocalittici, quante lacrime di coccodrillo, frasi fatte, raccolte fondi, dichiarazioni di buoni propositi ancora?
Il nostro cuore piange; piange le creature morte, le storie spezzate, le comunità devastate, la fatica vanificata, la tenacia piegata.
Sant'Emidio d'Ascoli, orate pro nobis.
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A proposito. Ho appena letto di un prete che dice di non pregare per fare cessare questi fenomeni perchè Dio non è un guardiano meteo. Ecco. Avanti così, signori.
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